il glutine: sensibilita', intolleranza, celiachia

Durante il corso dei secoli la dieta alimentare umana è più volte cambiata significativamente.

All’inizio il corpo umano era abituato a nutrirsi di piante, bacche e carne, quando ve ne fosse stata l’opportunità.

L’uomo ha dovuto aspettare molto perchè il grano e molti altri prodotti che contengono glutine potessero essere a disposizione delle masse con una certa costanza.

Alcune teorie pongono l’attenzione proprio sulla scarsità di tempo che il corpo umano avrebbe avuto nell’adattarsi ad un flusso di glutine sempre maggiore nella propria dieta. Ecco perchè non tutti sono capaci di digerire correttamente gli alimenti che contengono al loro interno del glutine.

Già dai tempi antichi ci si era accorti che alcune persone, mangiando prodotti a base di farine, soffrivano di diarrea e dolori addominali, i bambini potevano morirne o comunque avere una crescita molto stentata.


                        CHE COSA E' IL GLUTINE

Il glutine è tecnicamente una sostanza lipoproteica che si trova all’interno dei cereali, del frumento, dell’avena e dell’orzo.

E’ una delle sostanze più presenti nella nostra alimentazione: rende il pane e la pizza soffici e impedisce alla pasta di diventare collosa dopo pochi minuti di cottura, per esempio. Fa parte della nostra dieta da migliaia di anni ma solo da qualche decennio si è scoperto con certezza che in alcune persone può fare grandi danni.

alcuni individui, seppur non manifestino una totale intolleranza al glutine, presentano una certa sensibilità a tale sostanza.

 

  I glutini sono tutti uguali?

No, e lo possiamo verificare anche in modo empirico verificando la diversa digeribilità della pasta. Già rimanendo su una pasta di frumento, ma scegliendo una variante integrale possiamo verificare una certa leggerezza dopo averla mangiata, sensazione che prova anche chi assaggia per la prima volta pasta di farro o di kamut.


 Per togliere, ma anche far diminuire, la pasta ad un italiano ci vogliono serie motivazioni. Chiaramente chi soffre di disturbi persistenti o ricorrenti, che riducono la qualità di vita, e a cui non si riesce a dare una spiegazione, è disposto a provare anche la dieta priva di glutine pur di vedere risolti, a volte dopo anni di sofferenza, mal di testa ricorrenti, orticaria, diarrea, vertigini, mente annebbiata ecc.

 

             Allergia, celiachia, sensibilità al glutine                        o semplice intolleranza transitoria?

Tra i consumatori, e non solo, c’è una grande confusione tra i diversi tipi

di reattività al glutine. Proviamo a chiarire un po’ la questione.

 

 

L’allergia al glutine è una reazione immunitaria vera e propria contro le proteine della farina con la produzione di specifici anticorpi delle allergie come accade nelle allergie ai pollini o alla polvere.

 Nei pazienti affetti da  questo tipo di reattività al glutine le manifestazioni cliniche sono simili alle altre allergie alimentari, con sintomi di natura cutanea (quali dermatite, eczema, orticaria), respiratoria (rinite, asma ecc.) e del tratto gastroenterico (quali dolori addominali, alvo diarroico/stitico).

 

Nell’intolleranza al glutine (celiachia) invece non si verifica una risposta “immunologica” contro il glutine, ma un’infiammazione intestinale che scatena a sua volta una reazione autoimmune, ovvero vengono prodotti anticorpi per distruggere cellule del proprio organismo.

Il bersaglio di questi anticorpi sono le cellule dell’intestino tenue che vengono così distrutte causando una progressiva riduzione dell’assorbimento di vari nutrienti: ferro, calcio ecc.

Il risultato che si apprezza attraverso l’indagine endoscopica è l’appiattimento dei villi intestinali.

 

Dalla primavera dell’anno scorso è stata anche riconosciuta un’altra patologia legata al glutine: la sensibilità al glutine o gluten sensitivity. Questo tipo di patologia dà sintomi simili alla celiachia: mal di testa, nausea, irritazione intestinale, stanchezza, dolori muscolari, gonfiore intestinale, e molti altri. Non si sa ancora molto su questa malattia, non si conosce il meccanismo attraverso il quale il glutine crea questi sintomi, non ci sono esami per diagnosticarla, si suppone che sia transitoria, a differenza della celiachia e dell’allergia, ma non si è sicuri.

La diagnosi viene fatta per esclusione: se gli esami per la celiachia sono negativi come pure quelli per l’allergia, ma i sintomi regrediscono dopo la dieta senza glutine, allora si tratta di gluten sensitivity.

 

 

 E poi, a crear ulteriore confusione, c’è l’intolleranza, o meglio incompatibilità al frumento. Si tratta di quei casi in cui il frumento disturba solo temporaneamente, per qualche mese, a causa spesso di un uso eccessivo o in conseguenza a periodi stressanti o a terapie farmacologiche. Lo si scopre spesso eseguendo un test di intolleranza .Questo tipo di intolleranza o incompatibilità non necessariamente coinvolge tutti i cereali contenenti glutine, ma a volte solamente il frumento o il farro o il kamut. In questo caso viene fatta una dieta ad eliminazione per il tempo necessario alla remissione completa dei sintomi a cui segue una graduale reintroduzione.

 

                               Sensibilità al glutine

La sensibilità al glutine è un problema più diffuso di quanto si pensi; secondo autorevoli studi, sempre più italiani soffrono di disturbi che potrebbero essere riconducibili alla sensibilità al glutine.

Essere sensibili al glutine significa avere sintomi simili a quelli della celiachia e dell'allergia al grano senza essere affetti da nessuna delle

due patologie.

 

La sensibilità al glutine è un disturbo completamente diverso dalla celiachia e la stragrande maggioranza delle persone che ne soffrono non diventerà mai celiaca; queste sono le conclusioni ratificate da un recente congresso sul tema, in grado di fare finalmente chiarezza sui motivi per cui alcuni soggetti negativi al test per il morbo celiaco manifestano comunque beneficio da una dieta priva o povera di glutine.

 

 

C’è chi stima che, se il numero di celiaci in Italia è di circa 500.000 unità,

i pazienti con sensibilità al glutine siano almeno 3 milioni.

 

Cause

Nella sensibilità al glutine, l’immunità innata (la principale difesa immunitaria dell’organismo contro gli invasori) reagisce all’ingestione del glutine combattendolo direttamente, cioè provocando un’infiammazione

a livello dell’apparato digerente e di altre parti dell’organismo.

Nella celiachia il glutine è combattuto sia dall’immunità innata sia da quella adattativa, cioè dalla parte più sofisticata del sistema immunitario. I problemi di comunicazione tra le cellule del sistema immunitario adattivo fanno sì che tali cellule combattano i tessuti dell’organismo, provocando l’atrofia dei villi intestinali associata alla celiachia.

 

Sintomi

I pazienti celiaci e quelli sensibili al glutine soffrono di sintomi pressoché identici, ad esempio:

 

diarrea, gonfiore, dolore addominale, dolori articolari, depressione,

 annebbiamento mentale, emicrania.

 

Tra i sintomi frequenti della sensibilità al glutine ricordiamo inoltre:

 dolore addominale simile a quello provocato dalla sindrome del colon irritabile, stanchezza, formicolio alle estremità, diarrea, o stipsi, od alvo alterno, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, parestesie degli arti,

 rash cutanei tipo eczema, anemia.

 

Tale quadro clinico va in rapida remissione (pochi giorni) con l’eliminazione del glutine dalla dieta.

 

A differenza della celiachia, la sensibilità al glutine non segue un percorso prefissato: i sintomi possono essere più pronunciati o scomparire nel tempo.

 

 

Diagnosi

La diagnosi di sensibilità al glutine è quindi al momento una diagnosi di esclusione, caratterizzata dalla negatività dei test immunologici per l’allergia al grano, dalla negatività per la sierologia tipica per celiachia.

 

                               Allergia al frumento

L’allergia al frumento, che può comprendere anche asma da farina o rinite, interessa soprattutto la cute e l’apparato respiratorio. Test allergologici specifici possono dare la certezza che si tratta di un’allergia al frumento.


                                      Celiachia

Una persona che soffre di celiachia non riesce ad assorbire correttamente il glutine. In pratica il sistema immunitario tratta il glutine come qualcosa di potenzialmente dannoso invece di assimilarlo, e reagisce con una risposta sproporzionata che si verifica nell’intestino tenue,

il tratto del sistema digerente dove avviene l’assorbimento di buona parte di ciò che mangiamo attraverso i villi intestinali (minuscoli tentacoli che aumentano enormemente la superficie disponibile attraverso cui assorbire i nutrienti).

Le cellule del sistema immunitario infiammano la mucosa intestinale e arrivano a distruggere i villi, impedendo di conseguenza l’assimilazione di buona parte dei minerali e degli altri nutrienti.

Se non si è malati di celiachia, passare a una dieta senza glutine può essere controproducente. I prodotti da forno alternativi come biscotti e merendine hanno spesso maggiori quantità di grassi e di zuccheri per sopperire alla mancanza del glutine, che rende più elastici e morbidi gli impasti. C’è quindi il rischio di avere un’alimentazione sbilanciata con conseguenze per la salute, soprattutto nelle persone che hanno già altri problemi come forme di diabete o l’essere sovrappeso.

 

Come si diventa celiaci

La celiachia è una malattia che si verifica nelle persone predisposte geneticamente, che sono cioè nate con particolari geni che possono portare alla sua manifestazione. Per questo motivo di solito la celiachia è più frequente tra i figli delle persone affette (10 per cento contro l’1 per cento in tutta la popolazione). La predisposizione genetica non basta però a fare sviluppare la celiachia: si ritiene che a innescarla ci possano essere un’esposizione in età troppo precoce al glutine o particolari infezioni intestinali di tipo virale, sempre durante l’infanzia.

 

Che cosa succede a un celiaco

La celiachia propriamente detta si manifesta in età infantile e di solito porta a sintomi tipici dell’errato assorbimento dei nutrienti, quindi quando si ingeriscono alimenti con glutine si verificano: mal di pancia, diarrea e addome gonfio. Anche grazie a una maggiore attenzione nell’alimentazione in età pediatrica, è diventata molto più frequente la manifestazione della celiachia in età adulta con sintomi molto più differenziati e non solo a carico dell’intestino (debolezza, anemia, problemi di coagulazione del sangue, convulsioni).

 

Come si diagnostica e come si tratta la celiachia

L’unica soluzione per chi soffre di celiachia è non mangiare cibi che contengono glutine, escludendo quindi completamente dall’alimentazione pane, pasta, pizza, biscotti, moltissimi altri prodotti da forno e anche diversi altri alimenti che non associamo all’idea di farinaceo, ma che contengono lo stesso il glutine come addensante (molte zuppe e salse in scatola, per esempio). Eliminato il glutine, i sintomi scompaiono e di solito non ci sono più complicazioni.

 




Sensibilità al glutine         

Dolori addominali

Eczemi o eruzioni cutanee

Spossatezza

Emicrania

Stato confusionale

Diarrea, gonfiore addominale

Depressione

Anemia (diminuzione del numero di globuli rossi)





Allergia al frumento

Cefalea

Vomito

Affanno

Formicolio o gonfiori nella zona della bocca e della faringe

Pomfi o prurito sul corpo

Disturbi gastrointestinali

Astenia





Celiachia

Dolori addominali,

gonfiore addominale, diarrea

Nausea

Spossatezza, perdita di peso

Carenza vitaminica e/o di minerali

Anemia (diminuzione del numero di globuli rossi)

Assenza delle mestruazioni (amenorrea)

Disturbi della crescita nei bambini


* Questi sintomi possono presentarsi come episodio singolo o ricorrente.


                            Gonfiore dopo pizza o panino?  ATTENZIONE!

 

È uno dei primi sintomi che devono mettere in allarme: se oltre all’addome teso noti la comparsa di eczemi e sovrappeso, potresti essere intollerante al grano

L’ intolleranza al grano o frumento è una delle intolleranze più comuni e non deve essere confusa con la celiachia.

 

Se sei intollerante al grano il tuo intestina rifiuta questo cereale in tutte le sue componenti: per questo avrai dei disturbi anche se assumerai dei cibi privi di glutine!

 

                                                 Cause psicologiche

 

Alcuni possono soffrire di intolleranza alimentare scatenata da fattori

di natura psicologica. In questo caso una visita psichiatrica approfondita

è in grado di identificare l’evento spiacevole, verificatosi di solito durante l’infanzia, collegato all’assunzione dell’alimento che vi crea problemi. Mangiare quel cibo anche a distanza di anni, persino in età adulta,

provoca la comparsa improvvisa di sensazioni spiacevoli.

 



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