il lato amaro dello zucchero

Chi di noi non utilizza lo zucchero? è il dolcificante per eccellenza e non manca mai nella nostra casa. Lo utilizziamo in quantità molto elevate e, non sempre, in modo consapevole.

Lo stesso vale per le bibite come la Coca Cola, i succhi di frutta, il the…

In commercio lo zucchero è un po’ ovunque, ma il business ed i piccoli peccati di gola spesso non vanno a braccetto con la salute. Lo zucchero che tanto amiamo è un prodotto chimico al 100% ed è molto dannoso per

il nostro corpo.

Le sostanze zuccherine sono alimenti importantissimi della nostra dieta poiché  rappresentano la fonte primaria per la produzione di energia che serve a far funzionare correttamente tutto il nostro organismo, incominciando dal cervello fino a finire con i muscoli e per questo motivo devono essere completi di tutto ciò che la natura ha loro fornito per cedere al nostro corpo, durante il processo dell’assimilazione, la loro ricchezza. Ma lo zucchero bianco, così come viene attualmente prodotto, è una sostanza innaturale e dalle caratteristiche tossiche.

Quanti dei consumatori abituali di zucchero sono a conoscenza che stanno mangiando una miscela contenente calce, resine, ammoniaca, acidi vari e “tracce” di barbabietola da zucchero?

Che cosa è rimasto del primo succo scuro ricco di vitamine, sali minerali, enzimi, oligo-elementi che avrebbero dato tutto il loro benefico apporto di vita, di energia e di salute?

Nulla! Anzi, per poter essere assimilato e digerito, lo zucchero bianco ruba al nostro corpo vitamine e sali minerali (in particolare il Calcio e il Cromo) per ricostituire almeno in parte quell’armonia di elementi distrutta dalla raffinazione. E le conseguenze di tale processo digestivo sono terribili.


Cominciamo con il chiarire alcune cose a partire dal fatto che quando si usa il termine “zuccheri”, nelle questioni relative alla nostra salute e ai danni che essa può subire, ci si riferisce al suo significato più noto, e cioè sia a quello bianco raffinato, tratto dalla barbabietola, o a quello scuro tratto dalla canna da zucchero, sia a quello contenuto nella miriade di dolci, conserve e caramelle, insieme a quei prodotti ai quali la società odierna ci ha assuefatto, come le merendine, i liquori e soprattutto le bevande commerciali dolcificate o che usano lo sciroppo di mais.

ciò che solitamente non viene spiegato, perlomeno non come dovrebbe, è il fatto che lo zucchero così come lo conosciamo noi sulle nostre tavole, non ha nulla a che fare con quel carburante per il corpo, anzi, nel suo processo di trasformazione industriale perde tutte le sostanze vitali, vitamine e sali minerali compresi, caricandosi al contrario di elementi tossici.

Le fasi della lavorazione industriale sono complesse e richiedono la cottura, il raffreddamento, la cristallizzazione e la centrifugazione, e provocano di fatto la perdita delle sostanze nutritive: il succo zuccherino che si ottiene dalla barbabietola o dalla canna da zucchero viene depurato con il latte di calce, e già qui decadono tutte le sostanze organiche come le proteine e i sali minerali. Poi, per eliminare la calce utilizzata viene trattato con anidride carbonica. A questo punto subisce anche un trattamento con acido solforoso che serve ad eliminare il colore scuro. Da qui si passa ad una fase successiva nella quale lo zucchero viene filtrato con il carbone animale, un tipo di carbone ottenuto dalla combustione delle ossa animali e che viene utilizzato persino nel filtraggio del petrolio. A questo punto lo zucchero filtrato viene colorato con dei coloranti chimici come il blu oltremare e il blu idantrene, e va ricordato che quest’ultimo proviene dal catrame, che sappiamo bene essere cancerogeno. Il prodotto finale perciò è quella sostanza cristallina bianca che, oltre a infinitesimali tracce di barbabietole o di canna da zucchero, ha principalmente calce, resine, ammoniaca e acidi vari.


L’ effetto immediato del saccarosio, (zucchero da cucina) è il rapido aumento della % di glucosio nel sangue (la glicemia).

Se la glicemia si mantiene nei valori normali non vi sono problemi; anzi, è utile perchè l’ organismo ha a disposizione una riserva energetica che può utilizzare in situazioni di sforzo eccessivo, sia fisico che mentale.

Cosa accade, invece, quando la glicemia supera i valori normali?

per abbassarla, il pancreas produce insulina

la produzione di insulina fa diminuire repentinamente la glicemia

la repentina diminuzione della glicemia scatena una serie di meccanismi biochimici che comportano la comparsa degli stimoli della fame

La conseguenza di questi 3 eventi è che siamo portati a mangiare di più e quindi più esposti al rischio di andare in sovrappeso.

Se la glicemia aumenta in maniera spropositata, nonostante il pancreas produca insulina, rimarrà elevata; inoltre, gran parte del glucosio in eccesso viene utilizzato per la sintesi dei grassi. Risultato: diabete e sovrappeso.


VEDIAMO QUINDI PERCHE' LO ZUCCHERO ANDREBBE ELIMINATO DALLA NOSTRA DIETA

Il nostro corpo, anche se non digerisce lo zucchero, deve in qualche modo metabolizzarlo. Scattano così due meccanismi automatici: produzione di insulina e di androgeni, i quali vanno a stressare il nostro fegato.

Lo zucchero aumenta il rischio del diabete. Motivo ben conosciuto e per il quale tutti i medici consigliano di diminuire al minimo indispensabile l’utilizzo dello zucchero.

Lo zucchero fa proliferare la candida nel nostro corpo. si tratta di un fungo che attacca principalmente le parti intime ed è difficile da rimuovere, soprattutto a causa della scorretta alimentazione.

Aumenta il rischio delle emorroidi, la spiacevole infiammazione del tratto anale che può negli anni peggiorare, soprattutto se ad accompagnarle

vi è la candida.

Crea acidità, promuovendo anche la gastrite.

E per concludere il quadro degli effetti dannosi dovuti dallo zucchero:

il nostro sistema immunitario viene compromesso, i batteri proliferano, vitamine e minerali vengono rimossi dal corpo.

 

A lungo andare uno dei sistemi più  colpiti è  proprio il sistema immunitario, poiché  l’esaurimento delle forze e delle energie si traduce in una minore capacità  di risposta alle aggressioni esterne e nella tendenza ad ammalarsi. Quando mangiamo 50 gr. di zucchero bianco, la capacità  fagocitaria dei globuli bianchi si riduce del 76% e questa diminuzione del sistema di difesa dura circa 7 ore.

Le gravi malattie che oggi affliggono l’umanità  (cancro, AIDS, sclerosi, malattie autoimmuni, ecc.) nascono proprio da un indebolimento immunitario del quale lo zucchero bianco e l’alimentazione raffinata sono corresponsabili.

I danni dello “squisito veleno” bianco sono tanti altri ancora e a tutti i livelli: per esempio circolatorio (con l’aumento di colesterolo e danni alle arterie), epatico, pancreatico (poichè l’organo che gestisce gli zuccheri

è  il pancreas), ponderale (con l’aumento di peso e l’obesità),  cutaneo.

Quasi tutte queste malattie potrebbero essere prevenute sostituendo lo zucchero bianco con quello vergine integrale di canna o con miele, sempre vergine integrale. Come sostituto dello zucchero bianco raffinato si può usare del fruttosio, del miele, della melassa e del “vero” zucchero di canna. Dico vero perché  qualcuno è arrivato a tostare leggermente lo zucchero bianco al fine di dargli una doratura che lo fa sembrare zucchero di canna. Si deve anche considerare che i due cucchiaini di zucchero nel caffè  non fanno male a nessuno;  lo zucchero diventa pericoloso quando se ne assume molto, per esempio prendendo un dessert dopo mangiato e così via. Pertanto si dovrebbe cercare innanzitutto di ridurne il consumo. Il consumo dello zucchero, come esposto  sopra, in questi ultimi decenni è andato aumentando in modo vertiginoso. Questo, purtroppo, ha causato l’abitudine al sapore dolce, un’abitudine altrettanto nociva di quella del fumo o dei superalcolici.


                                              LO ZUCCHERO DI CANNA

Nonostante la buona reputazione che sembra avere questo tipo di zucchero, non dobbiamo pensare che ci siano molte differenze rispetto allo zucchero di barbabietola. Le sue proprietà sono molte, ma, per quanto riguarda la sua struttura chimica, le due tipologie di zucchero  possono essere considerate senza alcuna differenza. Lo stesso discorso vale anche per le calorie e per l’impatto sull’organismo. Lo zucchero di canna, quindi, non è migliore dello zucchero ricavato dalla barbabietola.

Molti pensano che lo zucchero di canna sia, in generale, integrale. In realtà non è così. Quello che si trova comunemente in commercio è raffinato, dal momento che ha subito molti processi di lavorazione anche con l’utilizzo di sostanze chimiche, proprio come succede nel caso dello zucchero di barbabietola. Spesso può capitare anche che il colore ambrato venga reso ancora più evidente con l’integrazione di un colorante, l’E150.

Per quanto riguarda le calorie, 100 grammi di zucchero di canna grezzo contiene 377 kilocalorie, solo 15 in meno rispetto a quello di barbabietola.

Alla luce di tutte queste considerazioni, possiamo, comunque dire che le proprietà dello zucchero di canna, in particolare quello integrale, sono molteplici: contiene molti nutrienti, dal momento che è ricco di vitamine e minerali.

Quindi, zucchero di canna grezzo o integrale. Entrambi sono privi di glutine, e possono essere assunti anche in caso si soffra di celiachia.

Le controindicazioni dello zucchero di canna devono essere ricondotte, nello specifico, agli aspetti negativi delle sostanze zuccherine. Chi soffre di diabete dovrebbe prestare molta attenzione a consumare zucchero di canna. Essendo un saccarosio, questa sostanza viene scissa in due componenti all’interno del nostro corpo, il fruttosio e il glucosio. Quest’ultimo viene assorbito dall’organismo, proprio come succede nel caso dello zucchero di barbabietola. Bisogna, quindi, allo stesso modo, fare attenzione a non assumerne molto, in caso di diabete.

Questo zucchero va evitato se si soffre di candidosi, perché la Candida albicans, responsabile dell’infezione, si nutre di saccarosio e prolifera in questo modo. Solitamente nel caso di questa malattia si devono evitare tutti gli zuccheri semplici. Ricordiamoci, inoltre, che proprio questi ultimi non dovrebbero avere molto spazio nella nostra dieta quotidiana, dal momento che causano un aumento della glicemia.

 

                                                              IL MIELE

Il miele rispetto allo zucchero ha un potere calorico inferiore,  100 gr di zucchero forniscono circa 400 kcal mentre il miele ne apporta poco meno di 300, quindi il 25% in meno.

Ma soprattutto ha un potere di indice glicemico, molto ma molto più basso, quasi la metà. Questo impedisce il picco glicemico. Di conseguenza il potere ingrassante che ha il miele è di gran lunga inferiore a quello dello zucchero. Il miele per i golosi è da sostituire allo zucchero.

la grossa differenza che intercorre tra miele e zucchero è la sua ricchezza nutritiva, esso è ricco di enzimi prodotti dalle api estraendole dai fiori, viene quindi da se che ogni miele fa un caso a se, ognuno è ricco di enzimi differenti e valori organolettici tipici di quel fiore da cui esso deriva.

ma è pur vero che il miele contiene glucosio uno zucchero dall’altissimo potere dolcificante e con un picco glicemico altissimo, ma non è come lo zucchero bianco o quello di canna, che hanno un indice glicemico che arriva a 125 mentre il miele varia da 50 a 95 molto dipende dalla tipologia, ad esempio il miele di castagno è quello con l’indice glicemico più basso essendo anche quello meno dolce.


Il Miele e il Diabete

Il Miele essendo uno zucchero è da prendere con le molle in caso di diabete, ma è pur vero che  ha una curva glicemica molto più bassa.  Per un diabetico è da preferire il miele di acacia o quello di castagno dato che ha un maggior quantità di fruttosio rispetto al glucosio. I due mieli menzionati hanno un indice glicemico di circa 50 mentre gli altri arrivano anche a 100

Il miele è inoltre più dolce (ha un potere dolcificante superiore) e ciò consente di impiegarne quantità inferiori rispetto allo zucchero. Per non parlare poi delle calorie: 304 Kcal per 100 grammi di miele contro le 392 dello zucchero tradizionale e le 362 dello zucchero di canna.



II miele è un alimento naturale, ideale per l’alimentazione di ogni età e per chi non può e non sa rinunciare ai dolci. Da prediligere di sicuro allo zucchero sia bianco che di canna, è chiaramente da consumare senza esagerare, un cucchiaio di miele apporta circa 120 kcal  ed anche se ha un indice glicemico basso è sempre un alimento dolcificante.

 

L’importante suggerimento di oggi è un integratore che vi aiuterà

in breve tempo a riequilibrare gli zuccheri nell’organismo, agendo

su quelli depositati nel tempo e assorbendo quelli che vengono ingeriti quotidianamente.


                                     THERMOJETICS YELLOW


integratore completamente naturale, contiene Garcinia Cambogia, antico frutto indiano usato da secoli, fonte naturale di acido idrossicitrico, che frena la sintesi di acidi grassi destinati ad aumentare i depositi adiposi e cromo , un oligominerale essenziale  che favorisce la naturale regolazione dei livelli di zucchero nell’organismo.


Col passare degli anni l’organismo trattiene sempre meno cromo  e pur essendo presente  in diversi alimenti, dagli stessi, sottoposti a raffinazione come lo zucchero, il riso, la farina, il cromo viene eliminato o drasticamente ridotto.

Partecipa in maniera determinante alla regolazione del tasso di zuccheri (glucosio) nel sangue: la presenza della giusta quantità di questi zuccheri nel cervello, che ne abbisogna più di altri organi, induce una sensazione di sazietà che frena la reiterata emissione di “messaggi” di richiesta di cibo.

 

particolarmente indicato a chi fa uso quotidiano di pane, pasta, riso, patate ecc.


Le informazioni sopra riportate sono solo a scopo informativo

Queste potrebbero riportare errori e/o omissioni. Pertanto ogni utilizzo improprio è a proprio rischio e pericolo. Si ricorda, altresi, che gli integratori alimentari non sono prodotti curativi e pertanto non possono vantare alcuna proprietà terapeutica. Le indicazioni, presenti sul sito, fanno riferimento all'impiego per il sostegno dell'organismo in periodi particolarmente difficili.

 

Nota: ausilio informazioni dal web