L’importanza del gruppo sanguigno nell’alimentazione

Da molti anni seguo e consiglio un’alimentazione basata sul ceppo di provenienza.

Ognuno di noi ha caratteristiche simili determinate dal gruppo di discendenza, quindi affronteremo in questo,  e nei prossimi articoli i vari aspetti  dei quattro gruppi sanguigni esistenti, che sono come li conosciamo oggi  il risultato di 40.000 anni di evoluzione della specie umana.

L'uomo, che in origine era esclusivamente cacciatore (gruppo O), si è evoluto, dapprima (circa 20.000 anni fa) imparando a coltivare la terra e a nutrirsi dei suoi frutti (gruppo A) e successivamente (circa 15.000 - 10.000 anni fa), sulle alture dell'Himalaya, diventando nomade e occupandosi del bestiame (gruppo B). Infine, circa 1.000 anni fa, si è formato il gruppo AB, l'unico a non essere l'effetto di un processo evolutivo, ma della mescolanza tra gli abitanti sedentari delle aree caucasiche e i nomadi provenienti dalla Mongolia.

 

La storia del genere umano è contrassegnata dalla lotta per la sopravvivenza, o meglio dalla capacità dell'uomo di adattarsi all'ambiente in cui si è trovato a vivere e alla dieta che è stato costretto a seguire. In definitiva, il reale motore dell'evoluzione è stato il cibo e le migrazioni che si sono susseguite per procacciarselo.

Quando i nostri antenati iniziarono a spostarsi da un luogo all'altro furono costretti ad adattarsi a un'alimentazione diversa.

L'ingestione di nuovi cibi modificò profondamente i sistemi digestivo e immunitario. Ciò consentì all'uomo non solo di sopravvivere, ma anche di prosperare nel nuovo habitat. Questi profondi cambiamenti accompagnano lo sviluppo dei diversi gruppi sanguigni che sembrano

fare la loro comparsa in tappe critiche dell'evoluzione:

1. L'ascesa degli esseri umani verso la cima della catena alimentare (l'evoluzione del gruppo sanguigno di tipo 0 ne è l'espressione più completa).

 

2. Il passaggio da un'alimentazione basata sulla caccia e sulla raccolta di frutta e piante selvatiche a un'alimentazione basata su un'agricoltura rudimentale (comparsa del gruppo sanguigno di tipo A).

 

3. La fusione delle razze e le migrazioni dall'Africa verso l'Europa, l'Asia e le Americhe ( gruppo sanguigno tipo B).

 

4. La mescolanza di gruppi disparati (comparsa del gruppo sanguigno di tipo AB).

 

Ciascuno dei gruppi sanguigni racchiude in se il messaggio genetico legato alla dieta e al comportamento dei nostri progenitori. Pur avendo alle spalle un lungo cammino, molte caratteristiche ci legano ancora ai primi uomini che hanno popolato la terra.

 

Tra sangue e cibo si verifica una reazione chimica che fa parte del nostro bagaglio genetico. Può sembrare sorprendente ma,  il sistema digestivo e quello immunitario conservano ancora una predilezione per i cibi consumati dagli antenati del gruppo sanguigno simile al nostro.

Sulla base delle conoscenze relative alle caratteristiche dei quattro gruppi sanguigni, nei primi anni 50 il medico americano James D’Adamo teorizza il collegamento tra l’insorgere di alcune malattie e le intolleranze alimentari.

Il figlio, Peter D’Adamo, ufficializza negli anni 80 la teoria del padre ed effettua studi ed esperimenti che gli permettono di individuare le categorie di alimenti che interagiscono positivamente o negativamente con i singoli gruppi.

Successivamente, altri studiosi hanno costantemente aggiornato e migliorato la dieta a seguito di nuove scoperte nel campo dell’utilizzo dell’alimentazione come prevenzione di alcune malattie.

 

Più che di una dieta (nel senso tradizionale), si tratta di un regime alimentare: non è necessario calcolare le calorie ne pesare gli alimenti poichè perdere peso non è lo scopo ma uno degli effetti di questo nuovo stile nutritivo.

 

La dieta si compone di tre categorie di alimenti per ogni gruppo sanguigno:

- “alimenti da preferire”, perchè contengono sostanze che favoriscono i processi fisiologici dell’organismo;

- “alimenti neutri”, che non interferiscono con l’organismo ne positivamente ne negativamente;

- “alimenti da evitare”, che con le loro caratteristiche possono danneggiare l’organismo.

 

Naturalmente, ognuno di noi è unico e nonostante l’appartenenza ad un determinato gruppo sanguigno, ha una storia assolutamente personale, che potrebbe essere caratterizzata da malattie o intolleranze che richiedono un alimentazione particolare (es.: diabete, celiachia, ecc): in tal caso, è doveroso integrare le indicazioni di questa dieta con le proprie necessità alimentari ed eliminare eventuali alimenti dannosi per la propria salute nonostante questi risultino positivi o neutri per la categoria di appartenenza.

 

                      Oggi parleremo in sintesi

                     del gruppo O: il cacciatore

STORIA: 40.000 anni fa, i primi uomini, avendo a disposizione grandi mandrie di animali, divennero inevitabilmente abili cacciatori. La selvaggina non mancava e pertanto non fu necessario cercare altre fonti di sostentamento fino al periodo delle grandi migrazioni: circa 30.000 anni fa, gli uomini, sempre più numerosi, iniziarono a stabilirsi in zone della terra meno generose in termini di selvaggina e dovettero, come conseguenza di ciò, imparare ad alternare la caccia con la pesca e la raccolta di bacche, noci e radici, diventando gradatamente onnivori.

 

La proliferazione della specie umana in queste condizioni fu il risultato della somma dell'uso dell'intelletto, per primitivo che fosse, e della notevole resistenza fisica. Quest'ultima era garantita dalle caratteristiche dell'unico gruppo sanguigno presente, il gruppo O, in grado di supportare la digestione di grandi quantità di proteine animali e particolarmente attivo contro i microrganismi provenienti dal cibo (quest'uomo non doveva difendersi dalle infezioni trasmesse dai propri simili in quanto viveva solitario o, al massimo in piccoli gruppi). Inoltre era un uomo abituato a grandi sforzi fisici, necessari per portare a termine estenuanti battute di caccia.

 

Queste caratteristiche si ritrovano oggi negli appartenenti al gruppo O, caratterizzati da un apparato digerente robusto e da un sistema immunitario particolarmente attivo contro le infezioni contraibili attraverso il cibo, ma debole contro quelle virali. Il loro sistema immunitario inoltre pecca di fragilità di fronte a radicali cambiamenti di alimentazione, favorendo l'insorgenza di allergie e malattie autoimmuni. I soggetti che soffrono di intolleranze alimentari potrebbero in buona parte risolvere il problema evitando alimenti a base di frumento, poichè il glutine provoca, negli appartenenti al gruppo O, una forte reazione immunitaria.

 

L'attività fisica è fondamentale per gli eredi dei primi cacciatori: i loro muscoli sono strutturati per un utilizzo rapido e massiccio di energia ma le mutate condizioni della vita moderna non consentono a queste persone di bruciare una grande quantità di calorie se non attraverso un'intensa attività sportiva. Viste le caratteristiche dei loro predecessori, gli sport consigliati sono quelli che richiedono forza, resistenza e abilità, come l'atletica, il tennis, la lotta e lo sci di fondo.

 

Il gruppo 0 preferisce una dieta ricca di proteine animali e un programma di attività fisica intensa. Il suo sistema digestivo appartiene al filo genetico più antico: l'uomo primitivo cacciatore e predatore.

Non tollera invece i prodotti caseari e cereali, ai quali il suo sistema digestivo non si è ancora completamente adattato.

 

La perdita di peso per il gruppo 0

Il tipo 0 deve limitare il consumo di cereali e di legumi. Il maggior responsabile del suo aumento di peso è il glutine contenuto nel germe di grano e, più in generale, nei prodotti a base di frumento. Le lectine del glutine inibiscono l'attività dell'insulina e impediscono all'organismo di utilizzare le calorie a scopi energetici.

Altro elemento comune al gruppo 0 è una tiroide pigra che non riesce a produrre la quantità di ormoni necessaria per far funzionare i processi metabolici a pieno ritmo. Da evitare anche le bevande gassate.

 

Determinano aumento di peso

glutine di frumento e granturco perché interferiscono con l'efficienza dell'insulina e rallentano il metabolismo

fagioli di Spagna, fagioli bianchi, lenticchie - alterano l'utilizzazione delle calorie

cavolfiore, cavolo bianco e rosso, cavolini di Bruxelles, senape - inibiscono la funzionalità tiroidea

 

Favoriscono la perdita di peso

alga marina, pesci e frutti di mare, sale iodato perché contengono iodio per la funzionalità tiroidea

fegato per il contenuto di vitamina B attiva il metabolismo

carne rossa, verza, spinaci, broccoli perché attivano il metabolismo

 

Alimenti particolari per il gruppo 0

 

La carne e il pollame

L'organismo del gruppo 0 ha grande bisogno di proteine animali (ma attenzione alle porzioni: non più di 180g a pasto). Digerisce e assimila bene la carne perché lo stomaco produce una buona quantità di acido cloridrico e di ormoni che presiedono alla digestione gastrica. E' bene tuttavia bilanciare l'apporto di proteine con sufficienti quantità di verdura e frutta, altrimenti i succhi gastrici diverrebbero eccessivamente acidi e quindi dannosi per la parete dello stomaco e del duodeno.

Da preferire agnello, manzo, vitello

Indifferenti anatra, coniglio, pollo, quaglia, tacchino

Da evitare maiale, oca, salumi in genere

 

Il pesce, i crostacei e i frutti di mare

E' un'altra ottima fonte di proteine animali. I pesci provenienti di acque fredde, come lo sgombro, il merluzzo e l'aringa contengono, com'è ormai noto, dei grassi che fluidificano il sangue poiché riducono l'aggregazione piastrinica e la formazione dei trombi. Essi sono inoltre ricchi di iodio e quindi adatti a stimolare la tiroide pigra del gruppo 0.

Da evitare aringhe in salamoia, polpo, caviale, salmone affumicato

 

Il latte, i latticini e le uova

Dev'essere drasticamente limitato il loro consumo, perché il gruppo 0 non riesce a sottoporli a metabolismo adeguato. Non si tratta della più nota allergia alimentare poiché quest'ultima non è causata da problemi digestivi bensì da una reazione dell'intero sistema immunitario che produce anticorpi specifici contro il latte e derivati. E' invece un'intolleranza alimentare che coinvolge solo l'apparato digerente, favorendo disturbi meno massivi. Si possono mangiare anche 4 o 5 uova alla settimana ma solo piccole quantità di latticini.

Indifferenti burro, fiocchi di latte, formaggio di capra, latte e formaggi di soia, mozzarella

Da evitare tutti gli altri formaggi compreso lo yogurt.

 

Gli oli e i grassi

Da evitare solo l'olio di arachide e di mais

semi e frutta secca sono una buona fonte di proteine, da evitare

soltanto arachidi e pistacchi.

 

I legumi

I soggetti di tipo 0 non sono in grado di metabolizzare in maniera adeguata alcuni tipi di legumi; tutto ciò comporta la riduzione dell'acidità e della funzionalità del loro tessuto muscolare.

Da preferire fagiolini con l'occhio

Indifferenti ceci, fagioli cannellini, fagioli rossi, fave, piselli, fagiolini

Da evitare fagioli bianchi e di Spagna, lenticchie

 

I cereali

Il gruppo 0 non tollera affatto i prodotti a base di farina di frumento.

 Il frumento è il primo responsabile dell'aumento di peso dei soggetti di gruppo 0. Da evitare anche il cuscus.

Indifferenti solo la farina di riso, il farro, il grano saraceno, il miglio soffiato, l'orzo e il riso soffiato e brillato, il pane di soia segale e il pane senza glutine, la farina di orzo e di segale (ma non il pane di segale).

 

Gli ortaggi

Rivestono un ruolo importante nella dieta del gruppo 0 ma non tutti.

Da evitare alcuni come il cavolo cappuccio, i cavolini di Bruxelles, il cavolfiore e la senape perché possono inibire la tiroide;  la melanzana e la patata, perché possono provocare disturbi articolari.

Il mais tende a favorire l'obesità e il diabete interferendo con l'attività insulinica.

 

La frutta fresca

La varietà della frutta benefica per il gruppo 0 è molto alta.

Da preferire le prugne secche e fresche e i fichi perché tendono ad abbassare l'acidità del tratto digestivo evitando al gruppo 0, tendente all'iperacidità, la formazione di gastriti e ulcere. Anche il melone è alcalino ma è bene consumarlo con moderazione perché contiene funghi microscopici poco tollerato nel gruppo 0.

Da evitare (o moderare) le arance i mandarini e le fragole, la noce di cocco, l'avocado perché sono molto acidi. Anche il pompelmo è acido ma può essere consumato con moderazione perché durante i processi digestivi si comporta come un prodotto alcalino.

 

Le spezie

Scegliendo le spezie giuste è possibile aumentale l'efficienza dei sistemi digestivo e immunitario.

Da preferire il prezzemolo, il pepe di Caienna e il curry perché stimolano la circolazione del tratto digestivo. Le alghe proteggono lo stomaco; stimolano inoltre il metabolismo contribuendo alla perdita di peso.

Da evitare il pepe bianco e nero e l'aceto perché irritano la parete gastrica.

 

Nota: ausilio informazioni : Studi P.J. D'Adamo


Nei prossimi articoli parleremo in sintesi degli altri gruppi.


Le informazioni sopra riportate sono solo a scopo informativo

Queste potrebbero riportare errori e/o omissioni. Pertanto ogni utilizzo improprio è a proprio rischio e pericolo. Si ricorda, altresi, che gli integratori alimentari non sono prodotti curativi e pertanto non possono vantare alcuna proprietà terapeutica. Le indicazioni, presenti sul sito, fanno riferimento all'impiego per il sostegno dell'organismo in periodi particolarmente difficili.